Ottobre è il mese che accoglie la Giornata Mondiale della Vista, evento annuale dedicato alla prevenzione e alla salute del senso più importante per l’uomo.

Quest’anno l’iniziativa, promossa da IAPB Italia Onlus (Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità) ha posto la lente d’ingrandimento sulla centralità della vista nella salute della persona.

L’uso quotidiano della vista fa sì che questo senso venga dato per scontato. Viene addirittura considerato invulnerabile fino a quando si verifica la prima problematica che ne svela l’importanza. Solo in quel momento ci si rende conto di quanto sia indispensabile nel compiere le azioni più semplici e significative della vita di tutti i giorni.

Per dare un’idea della vastità del problema, basta considerare che nel mondo secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità le persone hanno problemi di vista sono 2,2 miliardi. Di questi, 1 miliardo avrebbero potuto evitare (prevenire o contrastare) tali problematiche grazie a una buona attività di informazione ed educazione rivolta alla popolazione.

Inoltre, 2,6 miliardi di persone soffrono di miopia, di cui 312 milioni di ragazzi sotto i 19 anni. Ben 1,2 miliardi di persone hanno bisogno degli occhiali e la miopia è in costante aumento nel mondo.

L’analisi dei dati relativi alle patologie oculari non è incoraggiante:

  • Degenerazione maculare (legata all’età): 196 milioni di persone
  • Retinopatia diabetica: 146 milioni di persone
  • Glaucoma: 76 milioni di persone
  • Miopia molto grave: 277 milioni di persone

Tutte le malattie sopra elencate nella maggior parte dei casi possono essere prevenute. L’incidenza delle malattie sopra elencate è destinata ad aumentare con l’invecchiamento della popolazione. Si tratta, però, di patologie che nella maggior parte dei casi possono essere prevenute, grazie a controlli periodici essenziali per arginare con il giusto tempismo il rischio di cecità o ipovisione.

È consigliabile effettuare un controllo indicativamente ogni 2 anni. Per gli adulti fra i 20 e i 30 anni si suggerisce una visita ogni 2 o 3 anni, tempistica che si restringe a 12-18mesi nel caso sia presente qualche problematica. Alla soglia dei 40 anni inizia ad avanzare la presbiopia, un calo lento e progressivo della vista da vicino. Può risultare utile, dunque, un controllo dall’oculista ogni 2 anni. Infine, dopo i 65 anni aumenta il rischio dell’insorgere di patologie quali glaucoma, cataratta e degenerazione maculare della retina, per cui l’intervallo temporale tra una visita e la successiva si riduce a 12-18 mesi.

Riepilogando, la visita oculistica va effettuata:

  • Adulti 20-30 anni: ogni 2-3 anni (2-18mesi nel caso sia presente qualche problematica)
  • Dopo i 40 anni: ogni 2 anni
  • Dopo i 65 anni: ogni anno-anno e mezzo

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